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DAILY UPDATE

Benvenuti nella sezione dedicata agli aggiornamenti giornalieri della nostra spedizione all’Annapurna. Qui troverete informazioni sull’avanzamento del team, le condizioni meteo, le sfide affrontate e gli sviluppi della missione. Ogni aggiornamento sarà fornito direttamente dal campo base e dai vari punti strategici lungo il percorso, con report dettagliati, immagini esclusive e approfondimenti tecnici sulla progressione della spedizione. Vi invitiamo a seguire questa pagina per rimanere informati sugli sviluppi della nostra impresa e condividere con noi questo straordinario viaggio verso la vetta.

Day 4

18 Marzo 2025

Katmandu esplorativo

Ultimo giorno a Katmandu in attesa del trasferimento a Pokhara

Day 3

17 Marzo 2025

Katmandu esplorativo

Day 2

16 Marzo 2025

Katmandu

Day 1

15 Marzo 2025

Milano Malpensa

Ore 10:00

00

14 Marzo 2025

Biella Piazza Duomo

Ore 15:00

ANNAPURNA

L'Annapurna, che in lingua nepalese vuol dire "dea dell' abbondanza" è con i suoi 8091m il decimo monte più alto della Terra. Sorge nell' Himalaya nepalese ai confini del Tibet nella regione del Mustang, fertile e florido territorio popolato da gente di ceppo mongolo, dura e gentile. Si incunea fra le due profonde valli della Kali Ghandaki e del Marsyangdi Khola, nel Nepal centrale, e domina un territorio estremamente vario sia dal punto di vista naturale che umano. Il centro abitato più vicino è Pokhara e l'aeroporto quello di Kathmandu, Nepal. Il massiccio - lungo circa 55 chilometri - comprende anche l'Annapurna Il di 7.937 metri, l'Annapurna Ill di 7.555 metri, l'Annapurna IV di 7.525 metri, il Gangapurna di 7.455 metri, l'Annapurna Sud di 7.219 metri e il Machapuchare di 6.993 metri. I ghiacciai dei pendii occidentali e nord-occidentali della montagna sono le sorgenti del fiume Kali Gandaki, che attraversa l'Himalaya formando una delle gole più profonde del mondo.

LIMIT - PROJECT

GIANLUCA CAVALLI

Nato a Biella e residente a Vigliano Biellese (Biella), da più di trent'anni scala sulle Alpi e su montagne extraeuropee, effettuando prestigiose ripetizioni e aprendo vie di estrema difficoltà su roccia, ghiaccio e misto. Ha partecipato alla prima spedizione italiana su un "7000" in Kazakistan e ha preso parte ad una spedizione nel Karakorum pakistano, tentando un "8000". Ha scalato sulle montagne dell'Asia Centrale, dove ha aperto vie nuove in Pamir. Ha salito pareti in Scozia, Marocco, Giordania, Africa Centrale, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Canada, USA (Utah, Colorado, Nevada, Maine, New York, New Hampshire e Vermont) e in Antartide. Nel 2017 una delle sue salite nel Karakorum pakistano ha ricevuto la nomination al Piolet d'Or, l'"Oscar dell'alpinismo" Nel 2024 capo spedizione Cai Biella al K2, salita del Broad Peak (8051 m). Istruttore di Alpinismo, è membro del Club Alpino Accademico Italiano (CAAl), dove è stato Vice-Presidente del Gruppo Occidentale e componente della Commissione Tecnica. Con vari compagni di cordata ha prodotto, in collaborazione les PlOIRIS 100 con registi professionisti, filmati che documentano le spedizioni extraeuropee che ha organizzato e/o alle quali ha partecipato. Appassionato di subacquea, ha all'attivo numerose immersioni in fondali profondi e relitti. Fotografo entusiasta, organizza proiezioni e conferenze sui suoi viaggi e la sua attività alpinistica e pubblica articoli di scalata sulle più importanti riviste di settore.
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DONATELLA BARBERA

Nata a Biella e residente in Inghilterra dove lavora come chirurgo. Dall'età di 17 anni è un'appassionata alpinista e viaggiatrice. Ha scalato sulle Alpi, Pirenei, Scozia, Ande in Perù, Bolivia, Argentina, Patagonia, Pamir, Tajikistan, Kyrgyzstan, Karakoram e Himalaya. L'amore per l'aria sottile l'ha portata a scalare varie montagne di 6000 e 7000 m, e a due tentativi ai giganti di 8000 m. Nel 2024 ha partecipato alla spedizione Cai Biella sul K2. Ha conseguito un diploma in medicina di montagna e ha un interesse nell'adattamento umano alla quota. Ha partecipato come medico di spedizione a numerosi viaggi in aree remote della Terra.

CESAR ROSALES

Cesar è una guida alpina da più di 20 anni, vive e lavora in Perù. Diversi anni orsono la guida alpina fu parte attiva del Progetto Mato Grosso volto a creare competenze del settore, direttamente agli abitanti delle Ande. In Sud America ha scalato molte montagne della Cordillera Blanca come Alpamayo 5.947 m, Huascaran 6.768 m, Santa Cruz 6.259 m, Chopicalqui 6.354 m e molte altre montagne meno conosciute in Perù. Ha scalato l'Aconcagua 6.961 m per 10 volte, ha salito in velocità il Chimborazo 6.310 m in Ecuador, Huayna Potosi 6.088 m in Bolivia. In Himalaya ha tentato una nuova via sul Kanchenjunga in India e nel 2022 ha scalato il Nanga Parbat. Nel 2024 ha partecipato alla spedizione Cai Biella sul K2.
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La scultura

U-O UNIONE OLIMPICA di Paolo Barichello

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La scultura Unione Olimpica dell'artista Paolo Barichello, è un'opera profondamente simbolica, progettata per incarnare i valori universali delle Olimpiadi attraverso una rappresentazione visiva potente e significativa.
La scultura è composta da cinque figure umane che, attraverso la loro interazione, sorreggono cinque settori metallici, i quali, una volta uniti, formano un unico cerchio. Questo cerchio, simboleggiando l'unità e la cooperazione, rappresenta un concetto fondamentale: che l'unione di diversi elementi, seppur distinti e separati inizialmente, può dare vita a una totalità più forte e significativa. Ogni settore metallico, pur rappresentando singolarmente un cerchio olimpico (quindi i cinque continenti), è parte di un insieme più grande che simboleggia l'armonia e l'integrazione tra tutte le culture e le persone del mondo. Il percorso che parte dal territorio biellese e si estende simbolicamente verso l'Annapurna è un rimando alla sfida, all'ambizione e alla resilienza. Biella, con la sua tradizione e la sua apertura verso il mondo, si fa portavoce di quei valori che vanno oltre i confini geografici, portando un messaggio di speranza e di condivisione globale. I cinque fari, che illuminano la scultura con i colori olimpici (blu, giallo, nero, verde e rosso), aggiungono un ulteriore strato di significato. La luce dei fari non è solo un elemento estetico, ma rappresenta anche il "confine effimero" tra i popoli: una luce che separa ma che, al contempo, unisce, indicando la direzione verso la pace, il rispetto reciproco e la riflessione. La luce, come metafora della conoscenza, della speranza e della guida, diventa il filo invisibile che collega tutti i popoli, superando le barriere culturali, sociali e politiche. Il concetto di Unione Olimpica si fa così emblema di un mondo ideale in cui i valori della competizione sana, della riabilitazione, dell'inclusione, dei diritti umani e del rispetto reciproco sono alla base di ogni relazione tra individui e nazioni. In questa visione, la scultura non è solo un oggetto d'arte, ma un invito alla riflessione collettiva e un simbolo tangibile di come, pur nelle differenze, possiamo costruire insieme un futuro migliore e più equo per tutti.
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